Come valutare la salute del gatto in base alla sua età: le Life Stage Guidelines
Nell'ultimo decennio l'American Animal Hospital Association e la American Association of Feline Practiitioners hanno deciso di creare delle linee guida per i medici veterinari, che li aiutassero ad individuare le procedure sanitarie più importanti da proporre ai proprietari di cani e gatti, al fine di salvaguardarne la salute di entrambi, focalizzando in particolare l'attenzione sull'età del paziente. Per ogni fascia di età sono stati individuati una serie di punti critici su cui focalizzare gli interventi di prevenzione e cura dell'animale. Dopo aver trattato nel blog precedente le linee guida del cane, vediamo nei dettagli cosa è stato proposto per gatto.
Queste linee guida, le prime nel loro genere, sono state redatte dall’American Animal Hospital Association e dall’American Association of Feline Practitioners con l’obiettivo di aiutare il veterinario a garantire un’assistenza sanitaria ottimale ai gatti. A tal fine e per tenere conto delle diverse esigenze del gatto, sono state identificate 6 fasi di vita (tabella 1) e alcune principali aree di assistenza sanitaria (tabella 2). In questo modo, per ciascuna area specialistica si sono dettate le indicazioni e i suggerimenti adeguati ai vari stadi di vita.
Tabella 1
Tabella 2
Il punto di partenza è stato fissato nell’esame dello stato di salute del gatto. Non è stato nelle intenzioni degli Autori ribadire le basi della visita veterinaria, ma piuttosto di offrire una guida per assistere il veterinario. Il primo nodo da sciogliere è stato quello relativo alla necessità di trasmettere al proprietario l’importanza delle visite periodiche.
Il gatto è diventato negli USA il pet più popolare nelle case degli americani, tuttavia questo dato non fa il paio con le visite dal veterinario, dove il gatto viene portato molto meno di frequente rispetto al cane. Si ritiene che le principali ragioni di questo atteggiamento, siano identificabili nella difficoltà del proprietario a cogliere i segni di malattia del gatto e nella percezione di autosufficienza di questa specie, che contribuisce a rendere il proprietario meno incline a considerarne le esigenze. Inoltre, quando intervistati sull’argomento, i proprietari hanno risposto di non sapere che fosse necessario, che il veterinario non lo aveva raccomandato, o che non gli erano stati ben spiegati la necessità e il beneficio. Altri proprietari hanno attribuito la causa delle mancate visite dal veterinario, allo stress del gatto.
Queste considerazioni fanno capire l’importanza di spiegare al proprietario che una diagnosi precoce di malattia o di disagi comportamentali, può migliorare la gestione del problema e la qualità di vita dell’animale. Altrettanto importante, è far comprendere al proprietario che la vita del gatto ha un ritmo più veloce di quella dell’uomo (tabella 1), che proprio per questa ragione le condizioni di salute possono cambiare in tempi brevi, ciò che spiega la necessità di visite almeno annuali e secondo molti esperti, meglio sarebbe se fossero semestrali. Il momento ottimale per affrontare questi temi può essere quello della prima visita, quando il veterinario non dovrebbe perdere l’occasione di far comprendere anche i vantaggi economici della prevenzione: prevenire costa meno che curare.
La task de force ha poi prodotto numerosi altri consigli, tra i quali l’utilità della raccolta periodica di un minimo di esami (tabella 3) che costituiranno la banca dati del soggetto. Questi dati sono utili per la diagnosi precoce di malattia e per seguire la tendenza di parametri clinici e di laboratorio, il tutto finalizzato ad agevolare una diagnosi precoce, prima che i valori analitici dell’individuo superino quelli di riferimento della popolazione. Un argomento quest’ultimo, che è stato ripreso da letteratura successiva alla pubblicazione di queste linee guida.
Tabella 3: database minimo per età.
La seconda area specialistica considerata è quella della nutrizione. Per dare le corrette indicazioni sull’argomento è indispensabile considerare lo stile e lo stadio di vita del gatto. I cuccioli, gli adulti con stile di vita indoor oppure quelli con stile di vita outdoor o i riproduttori, hanno esigenze nutrizionali diverse e per valutare l’adeguatezza della dieta somministrata, si consigliano controlli periodici del peso e del punteggio delle condizioni corporee. Nelle linee guida si affrontano anche argomenti molto dibattuti sull’alimentazione del gatto, come ad esempio la scelta tra le crocchette e l’umido, oppure se nella scelta del cibo ci sia razionale nella letteratura a favore dei cibi a basso contenuto di carboidrati o di quelli grain free. Le conclusioni della task de force sono state che al momento della pubblicazione, non sussistevano le evidenze scientifiche per consigliare un cibo piuttosto che un altro.
Molto importante è la cura degli aspetti comportamentali e dell’ambiente nel quale i gatti vivono. I gatti hanno bisogno di giusti stimoli e di un ambiente ricco. I gattini andrebbero abituati da subito agli stimoli ambientali e ad essere manipolati, ricorrendo anche al rinforzo positivo. Fino alle 12 settimane di età prediligono le relazioni sociali con altri gatti, dopo le 12 settimane iniziano ad interessarsi di più agli oggetti, ed in questa fase i giocattoli offrono l’opportunità di esercitare le normali sequenze predatorie. Bisogna spiegare ai proprietari l’importanza della pulizia della lettiera, e suggerire di fornire ai gattini una scelta tra più tipi di lettiera così che possano manifestare la loro preferenza. Quanto agli adulti e agli anziani, si tratta di soggetti che tendono a ridurre le interazioni sociali e il gioco, la ridotta attività motoria, unitamente alla castrazione/sterilizzazione, può comportare un aumento di peso che si suggerisce di contrastare stimolando sessioni quotidiane di gioco.
In queste linee guida vengono anche fornite indicazioni di carattere generale sulla prevenzione dei parassiti e delle malattie infettive (vaccinazioni). Riguardo ai parassiti si ricorda di valutare lo stile di vita (indoor o outdoor, eventuali viaggi, prevalenza geografica delle parassitosi) e che un maggior numero di interventi contro i parassiti interni sono importanti nei gattini. Quindi si suggeriscono controlli fecali periodici (1-4 volte l’anno nei giovani, 1-2 volte l’anno dagli adulti in poi). Quanto alle vaccinazioni si ribadisce l’importanza di vaccinare tutti i gattini con i vaccini core e di valutare per i non core di volta in volta. In ogni caso sia per i parassiti che per le vaccinazioni si rimanda alle rispettive linee guida per maggiori dettagli.
Per finire, l’ultima area specialistica considerata è quella delle cure dentali. Le malattie odontoiatriche sono molto diffuse e spesso i proprietari non ne hanno consapevolezza. Bisognerebbe spiegare ai proprietari che le cure odontoiatriche sono essenziali, per evitare patologie dolorose e che possono coinvolgere lo stato di benessere generale del gatto. Sarebbe una buona pratica, ad esempio, abituare il gatto allo spazzolino dentale e spiegare che la cura dei denti riguarda il gatto in tutti gli stadi di vita.
Gli Autori concludono ribadendo che è stato fatto il tentativo di fare sempre riferimento alle evidenze scientifiche, tuttavia esistono numerose lacune che dovranno essere colmate nei prossimi anni con ulteriori studi. Per cui quando è mancato il supporto di evidenze scientifiche pubblicate, si sono fornite indicazioni sulla base delle esperienze cliniche.
Bibliografia:
Vogt AH, Rodan I, Brown M, Brown S, Buffington CA Tony, Forman MJ Larue, Neilson J, Sparkes A. 2010. AAFP-AAHA: Feline Life Stage Guidelines. J Feline Med Surg 12(1):43-54. doi:10.1016/j.jfms.2009.12.006
Domenico Russo, DVM, PhD, Key Account Manager MYLAV La Vallonea
Walter Bertazzolo, EBVS European Specialist in Veterinary Clinical Pathology (Dipl. ECVCP); Direttore Scientifico di MYLAV.
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