Esame urine con le striscette: come lo fate?
Quando fate un esame delle urine nella vostra struttura, immergete le striscette urinarie nel campione oppure fate gocciolare l’urina sulla striscetta? Probabilmente chiunque di noi penserebbe che sia la stessa cosa e i risultati siano sovrapponibili. Tuttavia le istruzioni riportate dai produttori di striscette urinarie indicano che debbano essere immerse nel campione.
Un recente studio pubblicato su Veterinary Clinical Pathology (Boag et al, 48: 276-281; 2019) ha cercato di dirimere la quastione: è meglio il dipping (ovvero l’immersione) oppure il dripping (ovvero il gocciolamento) e ci sono differenze significative tra le due procedure?
Gli autori hanno effettuato un confronto tra i risultati dell’esame urine condotto da tre diversi operatori, i quali eseguivano sugli stessi campioni di urina le due procedure di preparazione. La successiva lettura dei risultati veniva fatta invece con uno strumento automatizzato, per evitare la variabilità umana legata alla lettura fatta “ad occhio”.
Ebbene i risultati sono stati abbastanza sorprendenti in quanto non mi sarei aspettato grosse differenze tra le due procedure. Mentre per alcuni analiti le differenze non sono risultate importanti, per altri (es. pH, sangue, glucosio, proteine) sono invece state significative. Gli autori sostengono che probabilmente la tecnica del gocciolamento non garantisce una distribuzione uniforme del campione di urina sui pad reattivi. Pertanto l’immersione è sempre da preferirsi, a meno che non si abbia un quantitativo sufficiente di urina e sia obbligatorio ricorrere al gocciolmento.
Walter Bertazzolo, Direttore Scientifico di Mylav
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