Il campionamento in microbiologia - 5^ parte
Cari colleghi, parliamo oggi delle metodiche di corretto campionamento per eseguire un esame microbiologico delle urine.
La metodica d’elezione per la raccolta del campione è la cistocentesi. Questa procedura permette di prelevare sterilmente l'urina direttamente dalla vescica e quindi riduce il rischio di contaminazione dalle basse vie urinarie.
Sono ammessi cateterismo e minzione spontanea ma ovviamente si avrà maggior rischio di contaminazione. In base alla metodica di prelievo il laboratorio interpreterà diversamente la crescita ottenuta, secondo appositi cut-off che ne stabiliscono la significatività. Ad es. un’urina prelevata per cistocentesi, se presenta una crescita di 150 UFC/mL viene considerata positiva, invece un’urina presa per minzione spontanea, se presenta una crescita di 150 UFC/mL verrà considerata negativa.
Affinchè il laboratorio possa eseguire la conta delle unità formanti colonia su mL (UFC/mL), e quindi possa eseguire un’urinocoltura quantitativa, deve avere a disposizione un certo quantitativo di urina (almeno 1mL). Al di sotto di questa quantità non è possibile effettuare una semina quantitativa, e come abbiamo visto, questo ci impedisce di stabilire se la crescita avvenuta è significativa o meno, per quella determinata metodica di prelievo.
Il prelievo mediante cataterismo deve essere effettuato con catetere sterile e cercando di rispettare il più possibile una procedura asettica, per evitare contaminazioni del campione o peggio ancora infezioni iatrogene successive. In caso di prelievo mediante cateterismo permanente (es. gatto ostruito), il catetere deve essere stato appena introdotto o introdotto da poco. Già dopo poche ore sulla parete del catetere tende a formarsi un biofilm batterico ambientale che contaminerà il prelievo di urina.
In caso di prelievo per minzione spontanea, cercare se possibile di evitare il primo getto e raccogliere il getto intermedio.
Per i sopracitati motivi, è fondamentale segnalare al laboratorio la metodica con cui è stato prelevato il campione.
Le urine vanno inviate al laboratorio direttamente nella siringa sterile o in una provetta sterile (ed in questi casi vanno mantenute refrigerate) oppure, scelta consigliata, in appositi contenitori sterili per urine PENTADIP o TRISLIDE (questi ultimi contengono già dei terreni differenziali) o in ultimo provette con acido borico (stabilizzante per la crescita batterica). In questi ultimi due casi invece l’urina va conservata a temperatura ambiente. Questi contenitori possono essere rishiesti direttamente al laboratorio.
Vanno evitati i contenitori non adeguati, ad es. provette non sterili, provette da siero, tamponi con terreno di trasporto (i campioni liquidi facilmente fuoriescono e spesso la quantità raccolta è inadeguata) o peggio ancora barattoli riciclati.
Marta Medardo, Responsabile del settore di Microbiologia di MYLAV
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