HO UN CANE CON DOLORE CERVICALE ACUTO: E' SEMPRE UN'ERNIA DISCALE?
Il dolore è definito dall’AISP (Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore) “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata a un danno reale o potenziale dei tessuti…”.
A livello cervicale, escludendo cute e sottocute, i distretti anatomici ricchi di nocicettori, recettori sensitivi specializzati in grado di rilevare e trasdurre lo stimolo dolorifico, si trovano nei muscoli, nel tessuto osseo, nelle meningi e a livello del disco intervertebrale. Di conseguenza, ciascuno di questi comparti si può “ammalare” o subire un danno e provocare sintomatologia algica.
Il dolore cervicale è un segno di frequente riscontro nel cane, ma altrettanto aspecifico. L’incapacità dei nostri animali a “raccontarci” il dolore, non vuol dire che non possano provare dolore.
Le posture antalgiche assunte dai nostri pazienti o comportamenti inusuali permettono di sospettare la presenza di dolore in un particolare distretto. La rigidità del collo, la tendenza a non sollevare la testa, ma solo gli occhi al momento del richiamo da parte del proprietario, la riluttanza a scuotere la testa e collo, emissione di guaiti spontanei, le contrazioni muscolari ritmiche a livello del collo, sono manifestazioni che spesso si associano al dolore cervicale. All’esame fisico e neurologico, il dolore cervicale può essere evocato alla palpazione e alle manovre passive del collo.
Figura 1 e 2: pazienti con dolore cervicale in atteggiamento antalgico.
Frequentemente si pensa che il dolore cervicale dei nostri animali sia dovuto a paratopìe discali (estrusioni/protrusioni del disco), ma l’esecuzione di un corretto esame fisico e neurologico e il corretto approccio diagnostico, consentono il raggiungimento della diagnosi, cui segue l’adeguato piano terapeutico per il paziente con dolore cervicale.
A volte, la mancata esecuzione di un attento esame neurologico e, quindi, di un corretto piano diagnostico, portano a trattare la sintomatologia algica esclusivamente con terapie sintomatiche (analgesici, antinfiammatorie steroidei e non) sottostimando o addirittura ignorando la malattia responsabile del dolore. Un mancato approccio diagnostico corretto può portare anche a conseguenze gravi per la salute dei nostri pazienti.
Di seguito sono riportati alcuni scenari clinici di comune riscontro, per aiutare il clinico a orientarsi nella gestione del paziente con dolore cervicale acuto.
Scenario 1: cane di età compresa tra 2 mesi - 2 anni con dolore cervicale acuto.
Considerare principalmente anomalie vertebrali come l’instabilità atlanto-assiale.
Frequente in razze toy-piccole, non la si può escludere anche in soggetti fino a 5 anni di età. Può avere esordio acuto, altalenante con progressione e comparsa di alterazione all’esame neurologico oltre al dolore cervicale. L’esame radiografico in normo estensione e flessione della colonna cervicale è diagnostico, ma il planning chirurgico merita obbligatoriamente indagini di diagnostica di secondo livello.
Scenario 2: cane di età compresa tra 2 mesi - 2 anni con dolore cervicale acuto e febbre.
Considerare principalmente malattie immuno-mediate come miositi, meningiti-arteriti responsive agli steroidi, poliartriti e forme settiche come le discospondiliti.
In questi pazienti, solitamente, l’esame neurologico è normale (ad esclusione delle forme croniche di meningite-arterite responsiva agli steroidi o empiemi del canale a seguito di discospondilite per coinvolgimento del midollo spinale da parte del processo flogistico).
In questi pazienti il protocollo di lavoro deve prevedere, quindi, esami ematobiochimici (valutazione dei parametri di flogosi), radiogrammi della colonna cervicale (esclusione/conferma di discospondilite) e, se questi ultimi risultano normali, esame del liquor (esclusione/conferma di meningite-arterite responsiva agli steroidi) ed eventuale risonanza magnetica (esclusione/conferma di miosite).
L’artrocentesi deve essere effettuata in quei soggetti in cui oltre alla febbre e al dolore cervicale sia presente zoppia, spesso migrante, e sarà utile per escludere la presenza di poliartriti frequentemente su base immuno-mediata. Il protocollo terapeutico sarà adeguato alla diagnosi.
Figura 3: esame del liquor in un paziente con SRMA (Steroid Responsive Meningitis-Arteritis). Si rileva una marcata pleocitosi mista prevalentemente neutrofilica, ma con una componente monocitico/macrofagica significativa.
Scenario 3: cane di qualsiasi età con dolore cervicale acuto e +/- febbre.
Considerare principalmente discospondiliti, quindi raccogliere adeguatamente l’anamnesi (recenti interventi chirurgici, lesioni cutanee, infezioni delle vie urinarie, ecc.).
I radiogrammi della colonna cervicale sono utili a confermare il sospetto clinico: attenzione, non sempre al momento della presentazione clinica sono presenti segni radiografici tipici (lisi e sclerosi degli end-plates vertebrali) del processo flogistico che sta coinvolgendo il disco; quindi se il nostro sospetto non fosse confermato, non possiamo escluderlo e indagini di diagnostica per immagini di secondo livello sono consigliate. Bisogna ricordarsi, inoltre, che, a volte, le discospondiliti possono coinvolgere più siti (discospondiliti multiple) per cui estendere lo studio radiografico all’intera colonna vertebrale così come una stadiazione mediante utilizzo di diagnostica per immagini avanzata può essere utile.
Se confermato il sospetto clinico, bisognerà effettuare esami ematobiochimici e urinari, urinocoltura e emocoltura. Se possibile (per facilità di accesso al sito, per confidenza del clinico ad eseguire tale procedura), si dovrà eseguire il campionamento del disco infetto per effettuare l’esame colturale; in questo caso, gli esami colturali su altri campioni, possono, eventualmente, non essere eseguiti. La terapia antibiotica sarà scelta in base al risultato dell’antibiogramma e della MIC e non dovrà essere inferiore a 3 settimane. Controllo clinico, radiografico, monitoraggio delle proteine di fase acuta possono guidare il clinico per la durata del trattamento antibiotico.
Scenario 4: cane di età superiore a 2 anni con dolore cervicale acuto.
Considerare principalmente paratopìe discali (soprattutto in razze condrodistrofiche, ma non solo!), ma non escludere la mielopatia ischemica in cui la sintomatologia algica può essere presente nelle prime ore dall’evento vascolare e fratture patologiche.
In questi casi, però, l’esame neurologico mostrerà, oltre al dolore cervicale iniziale, anche alterazioni dovute al coinvolgimento del parenchima spinale. La diagnostica per immagini della colonna cervicale sarà utile ad escludere anomalie vascolari, discospondiliti e lesioni neoplastiche dell’osso. L’esame di risonanza magnetica sarà utile a confermare l’eventuale discopatìa, a caratterizzarne la tipologia (estrusione, protrusione, estrusioni non compressive di nucleo polposo, estrusione di disco polposo idratato) in base alla quale sarà suggerito il migliore approccio terapeutico.
Bibliografia selezionata
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Floriana Gernone, Med. Vet., EBVS European Specialist in Veterinary Neurology (Dipl. ECVN); Università di Bari; Esperto in Neurologia di Mylav
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