Linee guida ENOVAT (European Network for Optimization of Veterinary Antimicrobial Therapy) per l’utilizzo di antimicrobici nei cani con diarrea acuta
La diarrea acuta nel cane è uno dei segni clinici più frequenti nella pratica clinica: spesso si tratta di condizioni autolimitanti e di lieve entità; solo una piccola percentuale di cani con diarrea acuta manifesta segni clinici gravi e sistemici, che richiedono ospedalizzazione e terapie di supporto. Solo in alcuni casi è indicata la terapia antibiotica: ecco le nuove linee guida internazionali.
Alcuni studi hanno messo in evidenza che circa il 50-60% dei cani con diarrea acuta viene sottoposto a trattamento antibiotico (Jones et al., 2014; Singleton et al.,2019; Lutz et al.,2020).
Da uno studio inglese (Singleton et al.,2019) è emerso che l’antibiotico maggiormente prescritto nei cani con diarrea acuta è il metronidazolo, seguito da amoxicillina/acido clavulanico. Lo sviluppo di antibiotico resistenza è uno dei principali e più urgenti problemi di sanità pubblica riguardante sia la salute umana che animale. Questa condizione è favorita dalla pressione selettiva data dal continuo utilizzo di antibiotici.
La diarrea acuta nel cane è una di quelle condizioni cliniche che risulta maggiormente associata ad utilizzo improprio di antibiotici e per questo motivo è importante avere a disposizione delle linee guida riconosciute in ambito internazionale per una corretta gestione degli antimicrobici negli animali da compagnia.
Le presenti linee guida sono state stilate nel 2024 dall’ENOVAT (European Network for Optimization of Veterinary Antimicrobial Therapy) con lo scopo di fornire una lista di raccomandazioni per le quali sussiste un accordo scientifico tra gli autori unitamente ad un’evidenza scientifica. In particolare possiamo distinguere questi differenti scenari:
- Raccomandazione 1: non utilizzare antibiotici in animali con diarrea acuta non emorragica e segni clinici lievi (buone condizioni generali, assenza di disidratazione o segni clinici sistemici).
- Raccomandazione 2: non utilizzare antibiotici in animali con diarrea acuta emorragica e segni clinici lievi (buone condizioni generali, assenza di disidratazione o segni clinici sistemici).
- Raccomandazione 3: non utilizzare antibiotici in animali con diarrea acuta non emorragica e segni clinici moderati (vario grado di disidratazione/ipovolemia).
- Raccomandazione 4: non utilizzare antibiotici in animali con diarrea acuta emorragica e segni clinici moderati (vario grado di disidratazione/ipovolemia). Animali con segni di infiammazione sistemica grave quali neutrofilia marcata (>25×109/L), neutropenia e/o left shift degenerativo rappresentano un’eccezione a questa raccomandazione.
- Raccomandazione 5: in cani con diarrea acuta emorragica o non emorragica e segni clinici sistemici gravi (compromissione delle condizioni cliniche generali, vario gradi di disidratazione/ipovolemia che non si risolve con la fluidoterapia) viene raccomandato l’utilizzo di antibiotici.
- Raccomandazione 6: in cani che manifestano segni clinici sistemici gravi viene raccomandato l’utilizzo endovenoso/intramuscolare di antibiotici adatti a combattere condizioni di batteriemia/sepsi.
In cani non a rischio di vita si possono utilizzare come prima scelta ampicillina o amoxicillina/acido clavulanico o sulfamidici.
In cani a rischio di vita/con malattia critica viene consigliata una copertura antibiotica del tipo “protocollo a 4 quadranti” (ovvero una copertura antibiotica in grado di agire nei confronti di aerobi, anaerobi, Gram positivi e Gram negativi). Questo si ottiene scegliendo un fluorochinolone o un aminoglicoside (gentamicina, amikacina) combinato con clindamicina o un’aminopenicillina. Il protocollo a 4 quadranti andrebbe scelto anche per quei cani non a rischio di vita che però non rispondono agli antibiotici di prima scelta e alle terapie di supporto. - Raccomandazione 7: la durata della terapia antibiotica, qualora impostata, non dovrebbe superare la guarigione clinica, e per la maggior parte dei cani si tratta di 3-7 giorni.
- Raccomandazione 8: in cani con diarrea acuta emorragica o non emorragica non si raccomanda né si sconsiglia l’utilizzo di probiotici. In nessuno studio è evidente un loro effetto avverso o mortalità legata al loro utilizzo, tuttavia, solo in alcuni casi si sono ottenuti lievi effetti benefici.
In numerosi studi condotti su cani sani (Manchester et al., 2019; Pilla et al., 2020, Whittemore et al., 2019) è stato riscontrato che la somministrazione di antibiotici non necessari porta ad effetti collaterali, tra i quali disbiosi, diarrea, diminuzione dell’appetito e vomito. Questi effetti avversi si possono sovrapporre ad una eventuale diarrea lieve/moderata, peggiorando lo stato clinico dell’animale. Come già detto inoltre si aumenta la pressione selettiva dei batteri presenti nel tratto gastrointestinale predisponendo all’insorgenza di antibiotico-resistenza.
BUONE PRATICHE VETERINARIE: IL CORRETTO ITER DIAGNOSTICO PER LA DIARREA ACUTA NEL CANE
- Esame emocromocitometrico e profilo biochimico: nella maggior parte dei casi essendo una sintomatologia autolimitante non si hanno alterazioni significative. Si possono avere segni di infiammazione grave (neutrofilia grave, neutropenia, left shift degenerativo) e/o di sepsi batterica (ipoglicemia, iperbilirubinemia) e/o disidratazione (iperproteinemia, emoconcentrazione, iperazotemia pre-renale).
- Proteina C reattiva: in caso di malattia moderata/grave può aiutare a determinare il grado di infiammazione e la sua progressione tramite monitoraggi seriali.
- Test endocrini per ipoadrenocorticismo: da prendere in considerazione se la diarrea acuta è accompagnata da uno stato mentale depresso o segni clinici come letargia, collasso o calo dell’appetito.
- Diagnostica per immagini (radiografia addominale/ecografia addominale): non è generalmente indicata per episodi di diarrea acuta nel cane. Va considerata se c’è concomitante dolore/distensione addominale o vomito ricorrente.
- Test diagnostici per Parvovirus: ELISA rapido e/o PCR su feci vanno eseguite su cani < 6 mesi con diarrea acuta, in tutti i cani <12mesi con diarrea emorragica acuta ed in cani non vaccinati di qualsiasi età con diarrea acuta.
- Esami microbiologici per enteropatogeni: non sono consigliati di routine per cani con diarrea acuta. Vanno eseguiti in cani con sintomatologia moderata/grave ed aumentato rischio di esposizione ad enteropatogeni (in cani che mangiano dieta cruda/BARF).
- Esame parassitologico su feci e test per Giardia: il test per Giardia deve essere considerato in tutti i cani giovani con diarrea emorragica specialmente se la sintomatologia non regredisce da sola o recidiva spesso. La PCR è la metodica più sensibile anche se una positività in PCR non è correlabile con la quantità effettiva e clinicamente rilevante di cisti di Giardia integre. I test antigenici per Giardia sono anch’essi utilizzati e più sensibili della flottazione. I coccidi soprattutto nel cane giovane possono essere causa di diarrea grave anche se è un’evenienza poco frequente ed in alcuni casi la positività alla flottazione non è correlata con la sintomatologia.
In conclusione le nuove linee guida sottolineano l’importanza di limitare al massimo l’uso di antibiotici solo in casi in cui sia comprovata la loro necessità ed efficacia.
Per chi volesse approfondire l’argomento vi invitiamo a consultare l’articolo originale e completo:
Fonte bibliografica: Jessen LR, Werner M, Singleton D, et al. “European Network for Optimization of Veterinary Antimicrobial Therapy (ENOVAT) guidelines for antimicrobial use in canine acute diarrhoea”. Vet J. 2024 Oct;307:106208. doi: 10.1016/j.tvjl.2024.106208.
Bibliografia riportata nel blog:
Jones, P.H., Dawson, S., Gaskell, R.M., Coyne, K.P., Tierney, A., Setzkorn, C., Radford, A. D., Noble, P.J., 2014. Surveillance of diarrhoea in small animal practice through the Small Animal Veterinary Surveillance Network (SAVSNET). The Veterinary Journal 201, 412–418.
Lutz, B., Lehner, C., Schmitt, K., Willi, B., Schupbach, G., Mevissen, M., Peter, R., Muntener, C., Naegeli, H., Schuller, S., 2020. Antimicrobial prescriptions and adherence to prudent use guidelines for selected canine diseases in Switzerland in 2016. Veterinary Record Open 7, e000370.
Manchester, A.C., Webb, C.B., Blake, A.B., Sarwar, F., Lidbury, J.A., Steiner, J.M., Suchodolski, J.S., 2019. Long-term impact of tylosin on fecal microbiota and fecal bile acids of healthy dogs. Journal of Veterinary Internal Medicine 33, 2605–2617.
Pilla, R., Gaschen, F.P., Barr, J.W., Olson, E., Honneffer, J., Guard, B.C., Blake, A.B., Villanueva, D., Khattab, M.R., AlShawaqfeh, M.K., et al., 2020. Effects of metronidazole on the fecal microbiome and metabolome in healthy dogs. Journal of Veterinary Internal Medicine 34, 1853–1866
Singleton, D.A., Noble, P.J.M., Sanchez-Vizcaino, F., Dawson, S., Pinchbeck, G.L., Williams, N.J., Radford, A.D., Jones, P.H., 2019. Pharmaceutical Prescription in Canine Acute Diarrhoea: A Longitudinal Electronic Health Record Analysis of First Opinion Veterinary Practices. Frontiers in Veterinary Science 6, 218.
Whittemore, J.C., Moyers, T.D., Price, J.M., 2019. Randomized, controlled, crossover trial of prevention of antibiotic-induced gastrointestinal signs using a synbiotic mixture in healthy research dogs. Journal of Veterinary Internal Medicine 33, 1619–1626.
Marta Medardo, Med. Vet. EBVS European Specialist in Veterinary Microbiology (Dipl. ECVM); Responsabile del servizio di Microbiologia di MYLAV
Antonio Maria Tardo, Med. Vet., Esperto Mylav in Medicina Interna
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