IL RITORNO DI UN GRANDE CLASSICO: L'AGP (ALFA-1 GLICOPROTEINA ACIDA) FELINA
La peritonite infettiva felina (FIP) è una delle patologie infettive feline più diffuse nel mondo e ancora oggi rappresenta un "challenge" diagnostico per i medici veterinari. La diagnosi definitiva non è semplice "in vivo" in quanto necessita di dimostrare sia le classiche alterazioni clinico-patologiche della malattia, quanto l'agente causale (Coronavirus).
Tra le proteine di fase acuta, l'alfa-1-glicoproteina acida (AGP) è storicamente considerate la più utile per la diagnosi di FIP, ma negli ultimi anni, il metodo utilizzato per la sua misurazione (immuno-diffisione radiale) non è più stato disponibile.
Finalmente a partire dal 2023, nel nostro laboratorio sarà possibile misurare l'alfa-1-glicoproteina acida (AGP) nei sieri felini, con un metodo ELISA recentemente validato nella specie.
La alfa-1-glicoproteina acida (AGP) è una proteina di fase acuta (APP) positiva. La sua concentrazione aumenta quindi durante il processo infiammatorio. Nel gatto l’AGP può essere misurata con metodi immunologici (es: ELISA), che però richiedono anticorpi specifici per la proteina felina, in quanto l’utilizzo di anticorpi messi a punto in altre specie rileva proteine diverse dall’AGP felina e fornisce quindi risultati non corrispondenti alla reale concentrazione della molecola. Per diversi anni non è stato possibile determinare con accuratezza la AGP in quanto il kit di immuno-diffusione radiale, che veniva considerato l’unico in grado di riconoscere la AGP felina, risultava fuori produzione. Recentemente, però è stato messo a punto un test ELISA caratterizzato da precisione e accuratezza adeguati per l’utilizzo a scopo diagnostico.
Tra le proteine di fase acuta, la AGP si comporta in quasi tutte le specie come APP minore o moderata. I suoi aumenti, cioè sono quantitativamente limitati: in caso di processo infiammatorio si rilevano aumento pari a 4-5 volte rispetto alle concentrazioni normali (nel sangue di individui sani è presente in concentrazioni inferiore a 0.5 mg/mL in quasi tutte le specie).
Anche nel gatto, nella gran parte delle condizioni infiammatorie blande o aspecifiche, la AGP presenta aumenti sierici moderati. Fa eccezione la peritonite infettiva felina (FIP), nella quale gli aumenti della concentrazione sierica di AGP sono spesso rilevanti (da 3 a 10 volte la concentrazione normale).
Questo fa dell’AGP uno strumento diagnostico molto potente in corso di FIP, sia umida che secca, e la rende il marker di scelta, tra le APP, per differenziare questa malattia da altre condizioni infiammatorie o infettive a sintomatologia simile.
Infatti, se in corso di FIP aumenta anche la concentrazione di altre proteine infiammatorie, quali ad esempio la siero amiloide A (SAA) e l’aptoglobina (Hp), gli aumenti di queste ultime sono molto poco specifici: la SAA in particolare aumenta molto (decine-centinaia di volte rispetto ai valori normali) sia in corso di FIP che in corso di altre malattie infiammatore e, al contrario, l’Hp presenta aumenti modici-moderati sia in corso di FIP che in corso di altre malattie.
Le APP sopra citate non possono quindi essere utilizzate per differenziare la FIP da altre malattie a presentazione simile. Naturalmente, anche in corso di FIP si possono occasionalmente osservare aumenti modici di AGP, che però risulta comunque al di sopra dei valori di normalità. In questo caso è importante mettere in relazione gli aumenti di AGP con il quadro sintomatologico e con eventuali altre alterazioni di laboratorio compatibili con FIP, prima fra tutte l’elettroforesi delle sieroproteine, che in caso di FIP evidenzia picchi delle globuline alfa 2 e gamma, e il quadro citochimico del versamento (che evidenzia alte proteine, rapporto albumine/globuline <1.0, alto rapporto LDH/TNCC, e citologia infiammatoria aspecifica caratterizzata prevalentemente da neutrofili non degenerati e da un fondo proteico granulare), eventualmente associato a PCR-positiva per coronavirus, che, sebbene possa risultare negativa in un circa terzo dei gatti con FIP (Sensibilità PCR su versamento pari a circa il 70%), se positiva conferma la diagnosi (Specificità PCR su versamento prossima al 100%).
Il riscontro di valori di AGP all’interno degli intervalli di riferimento tende invece a escludere la FIP e a indurre a cercare altre cause degli eventuali sintomi rilevati. Allo stesso modo, non è utile misurare l’AGP in gatti sani ma positivi alla sierologia per coronavirus per cercare di prevedere lo sviluppo di FIP.
L’AGP è infatti un marker infiammatorio, e, anche se il gatto è sieropositivo, la sua concentrazione sierica resta normale finché non si sviluppa l’infiammazione associata alla malattia indotta da coronavirus. In altri termini, gli aumenti di AGP si registrano solo dopo che sono comparsi i sintomi e non prima. Infine, un recente studio condotto in paesi in cui è possibile prescrivere ed effettuare terapie con analoghi nucleosidici per combattere la FIP ha dimostrato che l’AGP tende a normalizzarsi prima di altri parametri di laboratorio nei gatti che rispondono alla terapia, mentre resta invariata nei gatti in cui il trattamento non fornisce i risultati sperati.
In ultima analisi quindi la determinazione dell’AGP è consigliata non solo in ogni processo infiammatorio, nel quale presenta solitamente aumenti modici in linea con quelli di altre APP, ma soprattutto quando i sintomi rilevati portino a un sospetto clinico di FIP secca o umida: se i valori di AGP rientrano negli intervalli di riferimento la FIP può essere esclusa, se invece i valori sono modicamente aumentati, la FIP va considerata come possibile se le altre alterazioni cliniche o di laboratorio la supportano, se i valori sono elevatissimi la AGP può essere uno strumento di conferma diagnostica e, quando sarà possibile effettuare trattamenti con farmaci antivirali autorizzati, può essere considerata il marker ideale per il monitoraggio della terapia e l’identificazione dei “responders”.
Bibliografia:
Addie DD et al (2022) Alpha-1 Acid Glycoprotein Reduction Differentiated Recovery from Remission in a Small Cohort of Cats Treated for Feline Infectious Peritonitis. Viruses. Apr 1;14(4): 744. doi: 10.3390/v14040744
Hazuchova K et al (2017) Usefulness of acute phase proteins in differentiating between feline infectious peritonitis and other diseases in cats with body cavity effusions. J Feline Med Surg. Aug;19(8):809-816. doi: 10.1177/1098612X16658925. Epub 2016 Jul 18.
Paltrinieri S et al (2007) Critical assessment of the diagnostic value of feline alpha1-acid glycoprotein for feline infectious peritonitis using the likelihood ratios approach. J Vet Diagn Invest. May;19(3): 266-72.
Saverio Paltrinieri, Med. Vet. EBVS European Specialist in Veterinary Clinical Pathology (Dipl. ECVCP); Università di Milano
Walter Bertazzolo, Med. Vet. EBVS European Specialist in Veterinary Clinical Pathology (Dipl. ECVCP); Direttore Scientifico di MYLAV
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