Confronto tra i parametri ematologici nei cani con shunt intraepatico congenito e shunt portosistemico extraepatico
Lo shunt portosistemico (PSS) è una comune anomalia vascolare riscontrabile nei cani e viene classificato in intraepatico (IHPSS) ed extraepatico (EHPSS).
Un reperto frequente nei pazienti con PSS è la microcitosi, ovvero il riscontro di un basso volume corpuscolare medio (MCV), presente nel 60%-72% dei casi, con o senza anemia concomitante.
La patogenesi specifica della microcitosi associata a PSS non è completamente chiara, ma potrebbe essere correlata ad una carenza nel trasporto del ferro a causa della diminuita sintesi della transferrina, a una carenza di ferro secondaria a emorragie gastrointestinali, ad anomalie del metabolismo lipidico con conseguente alterazione del contenuto lipidico della membrana degli eritrociti, a flogosi o a una combinazione di queste condizioni.
La microcitosi può risolversi nei cani con PSS congenito dopo l'attenuazione dello shunt.
Figura 1. Esempio di microcitosi in un emogramma: nonostante non sia presente anemia, il volume degli eritrociti è più basso del normale.
Nei cani con IHPSS, rispetto a quelli con EHPSS, sono più frequenti stati infiammatori, ulcere e sanguinamenti gastrointestinali, tutti elementi che possono contribuire maggiormente a un quadro ematologico alterato.
Il recente studio di Couture et al., pubblicato sul Journal of Veterinary Internal Medicine si è posto l’obiettivo di valutare la differenza tra i parametri ematologici nei pazienti che presentavano shunt intra ed extraepatico.
Lo studio ha analizzato retrospettivamente 61 cani con PSS trattati presso l'Oregon State University Veterinary Teaching Hospital dal 2011 al 2022, suddivisi in 26 IHPSS e 35 EHPSS.
I cani con IHPSS erano mediamente più giovani, erano di taglia più grande e presentavano una maggiore frequenza di segni gastrointestinali rispetto ai cani con EHPSS.
Dall’analisi dei parametri ematici è emerso che il 54% dei cani con IHPSS presentava anemia, contro l'11% dei cani con EHPSS, con una differenza significativa nei valori di Hb, PCV, MCV, MCH e MCHC.
I cani con IHPSS mostravano anche concentrazioni di BUN significativamente inferiori e livelli di colesterolo sierico superiori, probabilmente a causa del maggior volume di sangue bypassato dal fegato.
Gli autori riconoscono alcune limitazioni nello studio, tra cui l'assenza di dati sui reticolociti, la possibilità che in alcuni casi la refrigerazione dei campioni fosse non adeguata e l'impatto delle trasfusioni sui parametri ematologici.
Inoltre, sebbene la melena e l'ematemesi fossero poco comuni nei cani con IHPSS, la possibilità di ulcere subcliniche o emorragie gastrointestinali non è stata esclusa.
La maggior parte dei cani con IHPSS presentava segni clinici gastrointestinali, ma non è stata eseguita una valutazione completa del metabolismo del ferro, non potendo pertanto escludere un’anemia da carenza di ferro alla base delle alterazioni ematologiche riscontrate.
In conclusione, secondo questo studio, i cani con shunt portosistemico intraepatico (IHPSS) presentavano valori significativamente inferiori di emoglobina, ematocrito, MCV, MCH e MCHC, oltre a una maggiore prevalenza di anemia, microcitosi e ipocromia rispetto ai cani con shunt extraepatico (EHPSS).
Inoltre, i cani con IHPSS manifestavano una maggiore frequenza di segni gastrointestinali, quali inappetenza, anoressia, vomito, ematochezia, diarrea e ptialismo.
Tratto da: Couture et al. Comparison of hematologic variables between dogs with congenital intrahepatic and extrahepatic portosystemic shunts J Vet Intern Med. 2024;38:1458–1464.
Elisa Zambon, Med. Vet., Ph.D, GPCert(DL), Esperto in Patologia Clinica di MYLAV
Walter Bertazzolo, Med. Vet. EBVS European Specialist in Veterinary Clinical Pathology (Dipl. ECVCP); Direttore Scientifico di MYLAV
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