Quanto influiscono digiuno e pasto sulla biochimica clinica
Quando dobbiamo istruire i proprietari sulla preparazione dei loro animali ad un prelievo ematico, esortiamo il rispetto di un digiuno di almeno 8-12 ore.
Ma quel è il reale effetto pre e post prandiale sugli analiti della biochimica clinica?
Un nuovo lavoro pubblicato sul Journal of Veterinary Internal Medicine ha approfondito la questione.
Nello studio in questione (Yi et al, JVIM 2023) gli autori hanno valutato l'andamento di alcuni comuni analiti di biochimica clinica (creatinina, SDMA, urea, albumina, fosforo, glucosio, colesterolo, trigliceridi, bilirubina e lipasi) in 100 cani sani di proprietà, misurati sia dopo un digiuno di almeno 10 ore, poi dopo 2h, 4h, 6h ed 8h dopo un pasto standard.
In molti casi, nei prelievi post-prandiali era presente una lieve emolisi e vari gradi di lipemia.
Mentre per albumina, creatinina, SDMA, glucosio, colesterolo e lipasi, non erano presenti aumenti significativi rispetto ai valori pre-prandiali,
altri analiti (bilirubina, fosforo ed urea) risultavano spesso più alti ma mai in maniera così rilevante da poter impattare le eventuali decisioni cliniche (ovvero cambiare un valore normale in uno patologico degno di approfondimenti).
Gli unici analiti marcatamente aumentati risultavano, come ci si poteva attendere, i trigliceridi che potevano non raramente risultare maggiori del limite di riferimento superiore, in particolare nei prelievi 2h e 4h post-prandiali.
Molto interessante anche il dato sul colesterolo, che invece non veniva per nulla influenzato dall'effetto post-prandiale.
Per chi volesse approfondire l'argomento, vi invitiamo a leggere l'articolo completo liberamente scaricabile online (DOI: 10.1111/jvim.16630).
Walter Bertazzolo, Med. Vet. EBVS European Specialist in Veterinary Clinical Pathology (Dipl. ECVCP); Direttore Scientifico di MYLAV
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