La colorazione citochimica per la rivelazione della Fosfatasi Alcalina (ALP) negli osteosarcomi
La diagnosi definitiva di osteosarcoma (OSA) è basata sui rilievi istopatologici (presenza di una proliferazione mesenchimale neoplastica in grado di produrre sostanza osteoide). L’esame citologico in caso di OSA, può essere in grado di diagnosticare una neoplasia mesenchimale ma spesso non permette una caratterizzazione definitiva, in quanto le cellule neoplastiche possono essere simili a quelle di altre neoplasie mesenchimali, melanocitarie o anche a plasmacellule neoplastiche.
Una particolare colorazione citochimica di preparati già precedentemente colorati con metodiche citologiche di routine, ci può venire in aiuto in questi casi, confermando l’origine osteoblastica della proliferazione neoplastica. Gli osteoblasti normali così come quelli neoplastici, contengono fosfatasi alcalina (ALP) a livello membranario: utilizzando una specifica colorazione con BCIP/NBT (5-Br, 4Cl, 3-indolil-fosfato/tetrazolio nitroblu), la ALP catalizza la formazione di uno specifico prodotto colorato insolubile scuro, che si può facilmente visualizzare sulle cellule di derivazione osteoblastica (vedi figure 1 e 2).
Fig. 1 e 2 - Le cellule positive (in questo caso osteoblasti neoplastici da una lesione osteolitica) mostrano un precipitato scuro sulla membrana cellulare.
Alcuni anni fa, uno studio pubblicato sul Veterinary Clinical Patology (Ryseff & Bohn, 41(3): 391-395) ha valutato l’applicazione di questa colorazione su casi di OSA e di altre neoplasie mesenchimali e melanocitiche (miopericitoma, schwannoma, fibrosarcoma, mixosarcoma, fibroma, angiosarcoma, melanoma, sarcoma anaplastico ed indifferenziato, GIST, sarcoma istiocitico). In questo studio quasi tutti gli OSA (88%) risultavano positivi per ALP mentre quasi tutte le altre neoplasie risultavano negative (vedi esempio in figura 3).
Fig. 3 - Cellule mesenchimali neoplastiche da sarcoma dei tessuti molli, in cui la colorazione con ALP non ha evidenziato alcuna reazione positiva.
Trattandosi di una colorazione relativamente semplice e di indubbia utilità diagnostica, abbiamo deciso di testarla e quindi di introdurla tra i nostri servizi diagnostici in cito/istopatologia. Nel caso in cui voleste confermare il sospetto di OSA, sono sufficienti alcuni strisci citologici di buona qualità della sospetta neoplasia. E’ importante sottolineare che questa colorazione non permette di distinguere tra osteoblasti normali/reattivi e neoplastici, pertanto un esame citologico preliminare che confermi un processo neoplastico è necessario prima di procedere con la colorazione citochimica.
Walter Bertazzolo, Direttore Scientifico di MYLAV
Maria Massaro, servizio di cito/istopatologia di MYLAV
Commenti
- Nessun commento trovato
Lascia i tuoi commenti
Login per inviare un commento
Posta commento come visitatore