Scopriamo i segreti dell'emocromo MyLav - Parte 5^
Nel precedente appuntamento alla scoperta dell'emogramma MyLav, vi abbiamo parlato degli nRBC e di come la loro presenza possa alterare la conta dei leucociti. Essendo cellule nucleate, questi eritrociti immaturi vengono infatti contati dagli analizzatori di ematologia tra i globuli bianchi, ed in particolare vengono solitamente confusi coi linfociti dagli strumenti di misura (anche se sono laser).
Continuando a scorrere l'emogramma noterete che alla voce WBC (ovvero leucociti, "White Blood Cells"), viene riportato sia WBC che WBCcorr: il primo corrisponde al numero di cellule nucleate totali nel campione, il secondo solo ai veri e propri leucociti, al netto della eventuale presenza di nRBC. Se non ci sono nRBC nel campione, il numero di WBC e WBCcorr risulterà ovviamente sovrapponibile. Ma se nello striscio ematico si osservano quantità rilevanti di nRBC, lo strumento misurerà una quantità di WBC più alta della realtà, e quindi la conta leucocitaria deve essere corretta. Facciamo alcuni esempi: immaginiamo che la contaglobuli abbia contato 20.000/uL WBC totali, ecco cosa succede in tre differenti scenari:
1) Non ci sono nRBC nello striscio: allora il numero reale di WBC è 20.000/uL, quindi i WBCcorr risulteranno per l'appunto 20.000/uL
2) Ci sono 10% di nRBC sul totale delle cellule nucleate: allora il numero totale di WBCcorr sarà = 20.000 - (20.000 x 10/100) ovvero 18.000/uL
3) Ci sono moltissimi nRBC, per esempio il 50% delle cellule nucleate (come nella foto a fianco): allora il numero di WBCcorr sarà 20.000 - (20.000 x 50/100) ovvero 10.000/uL
Da questi esempi si capisce come il numero di leucociti reali in un campione può essere fortemente influenzato dalla presenza di globuli rossi immaturi nucleati, e questo dato va tenuto ben presente nella interpretazione del leucogramma. Ovviamente tutte le conte delle frazioni leucocitarie (neutrofili, linfociti, monociti, eosinofili e basofili) verrà fatta a partie dalla conta WBCcorr e non su quella totale, proprio per evitare errori di interpretazione clinica. Ma di questo ne parleremo nella prossima puntata.
Walter Bertazzolo
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