Scopriamo i segreti dell'emocromo MyLav - Parte I^
Cari colleghi, alcuni di voi ci hanno chiesto chiarimenti relativamente ai numerosi dati che vengono forniti dai nostri emogrammi. Ho quindi deciso di inaugurare una nuova sezione del blog, EMATOLOGIA per l'appunto, in cui cercherò di volta in volta di chiarire il significato di questi numeri dal significato apparentemente “occulto”.
Va innanzitutto ricordato che la contaglobuli utilizzata presso il nostro laboratorio è un ADVIA 2120, strumento che è in grado di analizzare i campioni di sangue con tecnologie molto avanzate e non disponibili con le comuni contaglobuli che siamo abituati ad utilizzare in clinica.
Oggi inizierò spiegandovi perchè nei nostri emocromi compare sia il valore di emoglobina (indicata come "HGB") che di emoglobina intra-eritrocitaria (indicata come "cellular HGB").
Il valore di HGB è misurato come in ogni altra contaglobuli, lisando tutti gli eritrociti e misurando quindi l’emoglobina liberatasi mediante un banale metodo spettrofotometrico.
Il valore di Cellular HGB invece è determinato da ADVIA misurando direttamente il contenuto di emoglobina all’interno di ogni singolo eritrocita.
La differenza tra i due metodi di misurazione dell’emoglobina è anche definito HGB-delta.
In condizioni ideali, i valori di HGB e di Cellular HGB ovviamente devono coincidere, anche se ci possono essere lievi differene tra i due (solitamente non superiori ai 0,5-1 g/dL).
Nel caso in cui la discrepanza tra i due valori sia marcata, bisogna considerare che ci possa essere una emolisi (in vivo o in vitro) o che sia presente qualche sostanza interferente (per esempio infusione di emoglobina sintetica o lipemia), situazioni nelle quali l’HGB risulta falsamente aumentata rispetto al reale contenuto intra-eritrocitario.
Nella prossima puntata spiegeremo come ADVIA determina gli indici eritrocitari e come sfruttarli al massimo.
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