Correlazione di biomarker sierici ed urinari con il danno renale in cani con nefropatie croniche proteinuriche
Di Silvia Benali e Luca Aresu
Tratto da:
Correlation of Urine and Serum Biomarkers with Renal Damage and Survival in Dogs
with Naturally Occurring Proteinuric Chronic Kidney Disease
J.A. Hokamp, R.E. Cianciolo, M. Boggess, G.E. Lees, S.L. Benali, M. Kovarsky, and M.B. Nabity
Journal of Veterinary Internal Medicine 2016;30:591–601
INTRODUZIONE
La malattia renale cronica è una condizione patologica caratterizzata da perdita progressiva della funzione renale. Si riscontra frequentemente nel cane e può riconoscere varie cause scatenanti.
La proteinuria, tipicamente quantificata misurando il rapporto tra proteina e creatinina urinaria (PU/CU), è un indicatore sensibile e precoce di malattia renale.
La presenza nelle urine di proteine ad alto peso molecolare indica un danno glomerulare, mentre l’identificazione di proteine a basso peso molecolare è ritenuto più specifico per un danno tubulare.
Attualmente la biopsia renale rappresenta il gold standard per identificare il tipo di danno renale ma rappresenta una procedura invasiva e non sempre applicabile.
Mancano quindi metodi diagnostici non invasivi, sensibili e specifici in grado di identificare precocemente un danno renale e caratterizzare il meccanismo patologico sottostante.
SCOPO DEL LAVORO E MATERIALI E METODI
Testare nuovi marcatori URINARI di Danno renale, in associazione alla valutazione patologica del danno glomerulare e tubulo interstiziale, con l’obiettivo di determinare se tali marcatori forniscono informazioni sulla presenza/assenza ed entità di danno glomerulare e/o tubulo interstiziale
Lo studio è stato svolto su 180 cani con patologie renali di vario tipo e di cui fossero disponibili urina, siero e tessuto renale (quest’ultimo esaminato tramite tecniche di microscopia ottica, elettronica ed immunofluorescenza secondo le linee guida WSAVA Cianciolo RE et al Vet Pathol 2015;53:113–135)
Parametri analizzati:
Parametri convenzionali di valutazione della funzionalità renale: creatininemia, PU/CU, peso specifico urinario
Nuovi marcatori: Immunoglobuline G (IgG) urinarie e sieriche; Immunoglobuline M (IgM) urinarie e sieriche (IgM); retinol binding protein (RBP) urinaria e sierica; neutrophil gelatinase-associated lipocalin (NGAL) urinaria e sierica; N-acetyl-b-D-glucosaminidase urinaria (NAG)
RISULTATI
180 cani di età compresa tra 2 mesi e 14 anni
44.4% femmine sterilizzate; 31.7% maschi castrati; 13.9% maschi interi; 10% femmine intere
Numerose razze rappresentate
Diagnosi: 34,4% Glomerulonefrite immunomediata; 26,1% Glomerulosclerosi; 10% Amiloidosi, 17,8% Altre nefropatie; 8,3% Patologie tubulari primarie; 3,3% Normale o non diagnostico
Parametri urinari:
buona correlazione tra i nuovi parametri testati, con PU/CU e con la presenza di danno renale
molecole ad alto peso molecolare (tra cui IgG ed IgM) maggiormente correlate con danno glomerulare
incremento di IgM e NAG specificamente associato a glomerulonefriti immunomediate
Parametri sierici:
scarsa correlazione tra i parametri analizzati e il danno renale
il valore di creatininemiapresenta la maggiore correlazione con la gravità di danno tubulointerstiziale
Un incremento di creatininemia, delle escrezioni frazionate di IgM, RBP, NGAL, IgG, nonché incremento di uRBP/c,e della gravità del danno morfologico sono SIGNIFICATIVAMENTE ASSOCIATI AD UN MINOR TEMPO DI SOPRAVVIVENZA (i più rilevanti: creatininemia, escrezione frazionata di IgM e il danno glomerulare tramite microscopia elettronica)
DISCUSSIONE
Dei 5 nuovi parametri analizzati molto appaiono correlati con la presenza/gravità di danno renale glomerulare, tubulo interstiziale o entrambi
PARAMETRI CONVENZIONALI di funzionalità renale (creatinemia e PU/CU) sono buoni indicatori di danno renale
Creatininemia: miglior parametro indicativo del danno tubulo interstiziale anche se più tardivo
NB. nei cani di piccola taglia e/o con danno muscolare può essere di difficile interpretazione
PU/CU ottimo parametro per valutare il danno glomerulare. Parametro sensibile in grado di identificare un danno glomerulare lieve (evidente a livello ultrastrutturale)
NUOVI PARAMETRI potrebbero fornire informazioni AGGIUNTIVE sul tipo di danno (glomerulare/tubulare; glomerulopatia immunomediata/non-immunomediata) ed informazioni prognostiche
La valutazione di IgM e NAG urinari appaiono potenzialmente utili per identificare una patologia immunomediata
La BIOPSIA RENALE valutata tramite microscopia ottica, elettronica ed immunofluorescenza rimane attualmente il gold standard per la diagnosi.
Per chi fosse interessato a leggerlo integralmente, vi alleghiamo l'articolo originale.
Commenti (1)
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bellissimo ed interessante ....grazie
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